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Domande e risposte
sulla carne coltivata, End The Slaughter Age e altro

FAQ sulla carne coltivata

La carne coltivata è carne animale ottenuta mediante l’agricoltura cellulare. Si realizza partendo da una biopsia indolore in cui si prelevano dall’animale vivo delle cellule che poi vengono coltivate in laboratorio per ricreare il tessuto muscolare dell’animale.

La carne coltivata può usare l’ingegneria genetica per aumentare la produttività cellulare, ma non è indispensabile e si evita in vista delle rigorose regolamentazioni che ne garantiscono la commercializzazione.

Non servono antibiotici per la realizzazione della carne coltivata. 

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La carne coltivata è prodotta in laboratorio, non deriva direttamente da un animale e dunque non si hanno le eventuali microplastiche che si potrebbero accumulare nei tessuti di un animale macellato.

Non ci sono evidenze scientifiche del fatto che la carne coltivata sia più cancerogena della carne tradizionale. 

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La carne coltivata ha una densità proteica paragonabile a quella della carne tradizionale, perché, anche se prodotta in laboratorio, si tratta comunque di un tessuto muscolare animale. 

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Prodotti con il siero fetale bovino non possono essere commercializzati a scopo alimentare in quanto questo è un ingrediente chimicamente non definito e dunque troppo difficile da regolamentare e controllare.

La carne coltivata potrebbe emettere più CO2 della carne tradizionale, ma essa è un problema nell’arco di secoli, mentre il gas più pericoloso nel breve periodo è il metano, centinaia di volte più distruttivo della CO2, che grazie alla carne coltivata potrebbe essere azzerato.

La carne coltivata non fa male alla salute più di quella tradizionale, Inoltre è priva di antibiotici e il contenuto di grasso accumulato nei tessuti è controllabile durante il processo. 

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La carne coltivata può essere un’ottima soluzione per coloro che non vogliono abbandonare il sapore della carne e per l’alimentazione degli animali domestici carnivori.

Sono in molti a vedere il potenziale di questa nuova frontiera della tecnologia, sia privati che enti statali, ma anche la stessa Unione Europea.

La carne coltivata ha un consumo energetico superiore rispetto a quella tradizionale ma, mentre la sua produzione può abbattere le emissioni grazie all’ingegnerizzazione del processo e all’energia rinnovabile, quella animale rimarrà legata alle emissioni fisiologiche degli animali allevati.

La sovranità alimentare ha a che fare con l’autonomia della produzione nazionale, un’autonomia che possa garantire cibo sano e accessibile alla popolazione, per questa ragione l’agricoltura cellulare non mina assolutamente questo concetto, anzi può permettere la produzione di alimenti nutrizionalmente validi senza intaccare le risorse utili, ad esempio, all’agricoltura e dunque alle alternative vegetali.

FAQ su End The Slaughter Age

End The Slaughter Age è un’organizzazione che ha creato un’omonima iniziativa dei cittadini europei per chiedere alla Commissione Europea di trasferire i sussidi PAC dagli allevamenti alla produzione etica e sostenibile di cibo, quindi a base vegetale ed agricoltura cellulare.

ETSA non vuole vietare il consumo di carne, ma cambiare il modo di produrla, in modo più etico, sano e sostenibile.

ETSA non promuove in alcun modo il consumo di insetti, al contrario.

La campagna europea è finanziata dalla Fondazione Save The Chickens che intende porre fine al massacro dell’animale terrestre più ucciso: il pollame.

L’organizzazione di ETSA è portata avanti da numerosi attivisti e volontari in tutta Europa, di cui alcuni si possono vedere nella sezione Chi Siamo.

Se hai il dubbio di aver già firmato sul sito dell’Unione Europea l’iniziativa End The Slaughter Age, nessun problema. Per sicurezza, firma di nuovo. Se avrai già firmato, ti apparirà una schermata che ti avviserà di averlo già fatto. Il tuo voto non sarà annullato.

Al contrario. L’iniziativa promossa da ETSA richiede maggiori fondi per la produzione dei vegetali, sottratti dai fondi destinati alla produzione di derivati animali. Ciò significa un significativo maggiore sostegno alla produzione di vegetali rispetto a quanto avviene oggi.

Assolutamente no. Una Iniziativa dei Cittadini Europei come quella proposta da ETSA ha valore legale, per questo per firmarla è necessario un documento ufficiale di riconoscimento come la carta d’identità, il passaporto o lo SPID. Quando l’iniziativa raggiungerà il numero di firme necessario la Commissione Europea sarà costretta a deliberare sul trasferimento dei sussidi dai prodotti animali a quelli alternativi.